Il 2010 ha portato a GIV � Gruppo Italiano Vini numerosi cambiamenti. A livello di organizzazione aziendale, lo storico amministratore delegato, Emilio Pedron, per favorire la crescita delle nuove generazioni di manager, ha deciso di lasciare gli incarichi e le deleghe operative ricoperte nel gruppo rimanendo tuttavia nel consiglio di amministrazione. Il vertice del gruppo vede ora alla presidenza Corrado Casoli e nel ruolo di direttore generale Davide Mascalzoni.
Dal mese di aprile, inoltre, GIV ha sottoscritto un accordo operativo con la famiglia Carpenè per la distribuzione sul territorio nazionale dei prodotti della storica casa spumantistica di Conegliano. Carpenè Malvolti rappresenta per il gruppo una buona opportunità grazie alla tendenza positiva che questi prodotti registrano sul mercato.
Da gennaio 2011 è invece attiva l'acquisizione di Cantine Cavicchioli di S. Prospero, marchio leader (secondo fonte IRI) in Italia del Lambrusco DOC. Questa operazione porterà in dote 25 milioni di euro di fatturato, il cui 20% realizzato all'estero per un totale di 18 milioni di bottiglie, e fa salire a quota 15 le cantine di proprietà di GIV.
Il 2010 � ha affermato Pedron – è l'anno della ripresa. Una volta calmate le perdite di volume o di marginalità si è tornati a crescere, soprattutto grazie all'export. Osservando il mercato si nota un aumento di richiesta di vini leggeri e frizzanti, a tale proposito è stato scelto il lambrusco Cavicchioli. Considerando anche Carpenè, possiamo dire di essere in prima linea con le novità del mercato.
Il gruppo ha chiuso il 2010 con un fatturato consolidato di 328 milioni di euro (+8% sul 2009), l'Ebitda è passato da 18,7 milioni del 2009 a 24,3 milioni. Il mercato italiano ha sofferto nel 2010 � ha spiegato Casoli – a causa di un calo delle vendite, soprattutto nella Gdo. E' cresciuto, invece, l'export e si confermano per noi come mercati trainanti gli Stati Uniti e la Francia.
Sul fatturato consolidato il 31% è rappresentato dall'Italia (un terzo del totale), seguita dagli USA con il 28% e dalla Francia con il 14,9%. Per quanto riguarda la capogruppo, Giv Spa, che ha chiuso a 220 milioni di euro di fatturato, l'Italia ha rappresentato il 36%, seguita da Stati Uniti (16%), Germania (15%) e Canada (14,8).
Per il futuro � ha concluso il presidente � oltre a consolidare il mercato italiano punteremo sui mercati esteri, soprattutto sui Paesi emergenti. In Russia ci stiamo già muovendo, mentre è più complesso sbarcare in Cina dove, proprio per studiarne il mercato, intendiamo aprire una nostra agenzia di rappresentanza.