Si sono chiusi martedì scorso a Milano White e White Beauty (28 febbraio – 2 marzo), in un'atmosfera generale energica e positiva confermata da numeri in netta crescita.
Questa 19a edizione del salone donna si chiude con 12.550 visitatori accreditati, 591 rappresentanti della stampa italiana ed estera, e con il record di 4.500 compratori solo nella prima giornata di domenica 28 febbraio. Con 9.942 buyer la manifestazione registra un + 37% rispetto all'edizione di marzo 2009, con un considerevole aumento sia degli italiani +38% che degli stranieri + 35%. Il dato estero ha registrato un incremento del Far East con Giappone e Hong Kong; Stati uniti e della clientela europea (U.K., Germania, Francia, Spagna, Grecia) con un dato importante relativo alla Russia e in generale ai paesi dell'Est. I numeri indicano un buon andamento, ma sono la qualità delle collezioni e dei compratori a confermare la buona riusita di White. Un successo da condividere con Milano che vuole conquistare nuovamente la leadership internazionale di capitale della moda. Un progetto comune festeggiato domenica sera 28 febbraio con l'evento White and Vogue introduce realizzato in collaborazione con Vogue Italia che ha visto giovani stilisti emergenti, imprenditori, rappresentanze delle boutique di Milano e della Camera Italiana dei Buyer showroom e stampa uniti in una serata per oltre 400 persone al Grand Hotel et de Milan. Una festa che è continuata, lunedì 1 marzo, con la visita del Sindaco Letizia Moratti e dell'Assessore alla moda Giovanni Terzi per ufficializzare la consegna della prima parte appena ristrutturata dell'Ex-Ansaldo a White e a sottolineare la volontà di coadiuvare le manifestazioni legate all'industria della moda. “I risultati di questa edizione di White appena conclusa” spiega il Presidente della M.Seventy, Massimiliano Bizzi, società che organizza i saloni con etichetta White “sono incoraggianti e rappresentano l'inizio di un nuovo percorso per confermare Milano punto nevralgico del sistema moda internazionale. Un desiderio ed una volontà che ci deve vedere uniti, tutti gli operatori di settore, per coordinare e convogliare le energie in un unica direzione per mantenere il centro del mercato internazionale del fashion in questa città”.