A volte basta il nome a definire gli obbiettivi di un marchio. Non a caso si chiama High – che in inglese significa “alto” – il brand di abbigliamento casual chic, il primo di proprietà della Interfashion. La società di Rimini è controllata al 100% da Stefanel, attualmente impegnata in un riposizionamento verso l�alto delle sue linee. «Con High miriamo a conquistare una clientela orientata a un prodotto di lusso e di ricerca», spiega Gino Trentin, amministratore delegato di Interfashion.
«Nelle sue due prime stagioni di vita, la primavera-estate 2008 e l'autunno-inverno 2008-09, High ha raggiunto 600 punti vendita in tutta Europa, dall'Italia alla Francia, dal Benelux al Regno Unito fino a toccare l'area dell'Austria-Germania». Un'escalation che ha avuto importanti ricadute sul giro d�affari. «Quest�anno, secondo le nostre previsioni, il fatturato del marchio High dovrebbe arrivare a 17 milioni di euro, con un'ulteriore crescita di un buon 20% nei prossimi due anni». E nel futuro ci sono nuovi sviluppi sui mercati internazionali, in linea con la vocazione cosmopolita del brand. «Il nostro obbiettivo principale per il prossimo biennio – anticipa il manager – è varcare i confini europei per penetrare negli Stati Uniti e in Asia, con un'attenzione particolare ad aree come la Cina, il Giappone, la Corea, Hong Kong, Taiwan e il Sud Est Asiatico».
Il piano di sviluppo varato da Interfashion passa anche attraverso la creazione di una rete distributiva che nei prossimi anni comprenderà oltre ai multimarca, anche negozi monomarca. Oggi High conta uno showroom a Milano, che segue l�Italia, il Medio Oriente e i paesi dell�Europa dell�Est. A questo spazio si affiancano una filiale che si occupa dell�area Austro-tedesca, una partnership con uno showroom esclusivo in Francia e una rete di agenti che presidiano il Regno Unito, l�Olanda e il Belgio.
Estratto da Affari&Finanza del 16/06/08 a cura di Pambianconews