Era il 1993, sulla moda si stavano abbattendo il minimalismo e la nuova ondata ecologista: «Avevamo un doppio problema. La gente rifiutava le pellicce e i modelli pomposi» racconta Gianni Castiglioni, amministratore delegato di Marni: «Così ho chiesto a mia moglie di pensare a un prodotto che lei avrebbe indossato».
Nasce in questo modo Marni. Castiglioni lavorava per Ciwifurs, la storica azienda milanese che produce pellicce di qualità per le più belle firme. Poi Consuelo Castiglioni, moglie di Gianni e anima creativa di Marni si lancia nel disegno e lancia una collezione con pelli sfoderate, trattate come tessuti, e con tagli al vivo: «è stata subito acquistata da un gruppo di clienti legati alla moda: Barney's di New York, Joyce a Hong Kong e Joseph di Londra» prosegue Gianni.
Quindi, nel 1998, i Castiglioni si separano da Ciwifurs. Oggi è un marchio che negli ultimi otto anni è cresciuto del 100%, con una linea d'abbigliamento completa di borse, scarpe, occhiali e bijoux. Il fatturato, dai 90 milioni del 2006 è salito a 115 nel 2007 e le previsioni per il 2008 azzardano un nuovo incremento del 20%. I dipendenti sono 300, più 500 nell'indotto.
Le quote sulle vendite di Marni vedono l'Europa in testa con il 28%, seguita dal Far East col 26% e dagli Stati Uniti col 20%, mentre l'Italia ancora incide meno del 20%.
Estratto da Economy del 15/02/08 a cura di Pambianconews