Il progetto di smantellamento del sistema degli strumenti di difesa commerciale sostenuto dal Commissario UE alla concorrenza, Peter Mandelson, e fortemente avversato, in primo luogo, da Confindustria, Sistema Moda Italia e da altre Associazioni imprenditoriali italiane è stato accantonato.
Il tentativo, portato avanti attraverso una proposta di deregolamentazione, mirava in primo luogo a ridurre l'efficacia di strumenti per il contrasto di pratiche sleali, quali le normative antidumping, compromettendo la competitività delle nostre produzioni manifatturiere, a vantaggio dei produttori asiatici e della grande distribuzione, soprattutto del Nord Europa.
�Si tratta, ha dichiarato il Presidente di Sistema Moda Italia, Paolo Zegna (nella foto), del successo in primo luogo dell'azione di Confindustria, efficacemente sostenuta anche dal Governo italiano, con il decisivo supporto delle Associazioni imprenditoriali italiane, tra cui SMI. Confindustria, e il sistema imprenditoriale italiano, hanno dimostrato di essere capaci, anche a livello europeo, di far valere le proprie istanze attraverso azioni di lobbying mirate ed alleanze strategiche di forte capacità persuasiva, finalizzate in primo luogo a tutelare i consumatori, oltre che gli interessi nazionali�.
�Con altrettanta determinazione, ha concluso Paolo Zegna, insisteremo perché, dopo che la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento Europeo ha espresso un inequivocabile giudizio politico in favore sulla obbligatorietà del Made in per le merci provenienti dai Paesi extra-UE, il Consiglio dei Ministri dei 27 Paesi dell'UE faccia proprio, rapidamente e senza incertezze, tale indirizzo politico�.
A cura di Pambianconews