L'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano promuove la mostra �Vivienne Westwood�, a Palazzo Reale, dal 26 settembre 2007 al 20 gennaio 2008, con il contributo della Regione Lombardia e il patrocinio della Camera Nazionale della Moda. La mostra è organizzata dal Victoria & Albert Museum di Londra ed è e prodotta da Palazzo Reale, Vivienne Westwood Ltd. e Arthemisia.
Nell'aprile del 2004 il Victoria & Albert Museum di Londra inaugura la retrospettiva dedicata alla carriera di Vivienne Westwood, una delle stiliste più influenti degli ultimi 30 anni. Quella italiana a Palazzo Reale rappresenta la tappa più recente di un tour che, partendo da Londra, ha toccato finora, la National Gallery of Australia a Canberra, il Bund a Shangai, il Fine Arts Museum a Taipei, il Mori Arts Center Gallery a Tokyo, l'NRW Forum a Dusseldorf, il Thailand Creative and Design Centre a Bangkok e il De Young Museum a San Francisco.
Nei suoi oltre 35 anni di attività la carriera di Vivienne Westwood è stata alimentata da una vorace curiosità intellettuale. Dalle destrutturazioni geometriche delle prime collezioni alle sfide sartoriali degli anni '90, il suo paradigma stilistico riflette una sistematica esplorazione della storia del costume. Questa retrospettiva restituisce allo spettatore, in tutto il loro fervore originario, la ricchezza di idee che ha animato negli anni le creazioni della stilista. E incanta per la densità e complessità dei riferimenti alle arti pittoriche e letterarie.
Un percorso organico, guidato dall'amore per la cultura ma anche da un infaticabile bisogno di testare continuamente i limiti culturali della nostra società. Così gli abiti-slogan dell'epoca punk, molotov contro i tabù culturali dell'Inghilterra post hippy, siedono a proprio agio accanto alle campagne contro l'omologazione e la propaganda culturale che caratterizzano alcune delle sue ultime collezioni.
Nelle parole di Claire Wilcox, curatrice della mostra di Londra, �Vivienne Westwood racchiude un particolare tipo di �britishness�, che combina anti-conformismo e senso della tradizione�. Un amore e rispetto profondo per il passato e la tradizione che, anziché imbrigliare l'ispirazione, ha dato vita ad uno dei più (concettualmente) sovversivi detonatori creativi mai conosciuti nella storia della moda.
Accanto all'eccezionale antologia di capi esposti, video ed estratti di alcune delle più famose sfilate, proiettati lungo il percorso espositivo, completano l'affascinante percorso cronologico nella carriera della stilista. E, per la innegabile influenza che le sue intuizioni hanno avuto nella storia del costume contemporaneo, contribuiscono a fare di questa mostra una celebrazione della caleidoscopica creatività della nostra epoca.
A cura di Pambianconews