Dai 157 milioni di fatturato del 2000, anno della quotazione in Borsa, agli oltre 600 previsti per il 2006. Mariella Burani Fashion Group di Cavriago (Reggio Emilia) oggi è leader nel mercato europeo del lusso accessibile. All'abbigliamento si è affiancata la divisione Antichi Pellettieri, quotata nel 2006, che oggi vale oltre il 40% del fatturato. Ma non basta. La famiglia Burani è attiva anche nell'ecologia con Greenvision Ambiente e nel settore biologico con Bioera, società entrambe quotate. Giovanni Burani, amministratore delegato di Mbfg, Greenvision Ambiente e Bioera, annuncia che nel 2007 le aziende di famiglia raggiungeranno 1 miliardo di euro di fatturato.
L'ultima nata in casa Mbfg, la divisione fashion jewellery, ha progetti ambiziosi?
Con l'acquisizione di Facco in settembre, di Rosato e Valente a ridosso di Natale, puntiamo a fatturare 50-60 milioni già l'anno prossimo.
Che strategia adotterete sui gioielli?
Vogliamo applicare il modello vincente della pelletteria: fare acquisizioni di piccole-medie aziende italiane di alta qualità con maggioranze qualificate, dove però rimane azionista anche il fondatore.
Raggruppare tanti marchi crea un problema di visibilità?
C'è un rischio di dispersione. Però i marchi principali sono solo sette: tre nelle borse, con Braccialini, Francesco Biasia e Coccinelle; due nelle scarpe, con Baldinini e Sebastian; e due nell'abbigliamento, con Mariella Burani e René Lezard.
Quando raggiungerete quota 1 miliardo a livello di gruppo?
Nel 2007. Dovremmo fare 730-740 milioni di fatturato con Mbfg, 150-160 con Greenvision Ambiente, se facciamo un'acquisizione in Bioera dovremmo andare a un centinaio di milioni.
Estratto da Economy del 12/01/07 a cura di Pambianconews