Lvmh archivia il primo trimestre 2006 con vendite in crescita del 15% a 3,55 miliardi di euro, superando le attese degli analisti. Tutte le divisioni del polo del lusso di Bernard Arnault hanno registrato ottimi risultati, in primis il settore wine & spirits guidato da Christophe Navarre con un balzo delle vendite del 23% a 632 milioni; in ascesa del 23% anche le attività della gioielleria che però rappresentano una piccola fetta (150 milioni) del giro d'affari del gruppo. La distribuzione con Sephora e il marchio dei duty free, Dfs, hanno visto lievitare le vendite del 9% a 895 milioni. I profumi e la cosmetica hanno aumentato le vendite del 18% a 597 milioni. Ma la parte del leone l'hanno fatta come sempre la moda e la pelletteria (più 14% a 1,29 miliardi). Un segmento che oggi rappresenta il 36,45% delle attività del gruppo del lusso.
«Louis Vuitton continua a crescere soprattutto negli Stati Uniti e in Asia, hanno spiegato fonti ufficiali della società. Segnali positivi vengono anche dal mercato giapponese. La linea Spy e la collezione BFendi stanno andando molto bene e hanno grandi potenzialità». Sulla base di queste cifre, il management ha deciso di confermare il target 2006 di crescita a due cifre.
Sul fronte della contraffazione, proprio ieri Lvmh ha incassato una vittoria contro Carrefour colpevole di aver venduto prodotti falsi in alcuni magazzini di Shanghai. Carrefour è stata condannata al pagamento di una multa da 37mila dollari.
Estratto da Finanza&Mercati del 21/04/06 a cura di Pambianconews