La casa di gioielli milanese, che possiede i marchi Pomellato e Dodo, ha pronto un piano di espansione negli Stati Uniti, mercato che attualmente pesa sul fatturato globale per il 3%. Il programma strategico che sarà completato entro il 2005 prevede la presenza del marchio in circa 60 specialty store. Gli obiettivi invece per quest'anno sono una serie di interventi strategici, che prevedono l'apertura di una window all'interno di dieci negozi specializzati nella gioielleria. A completamento del piano è prevista, dopo il 2005, l'apertura del primo flagship store americano.
«A giugno 2000 abbiamo costituito la Pomellato Usa per curare direttamente la distribuzione», ha detto Francesco Minoli, amministratore delegato della società, «nella seconda metà del 2001 abbiamo aperto due concessionari, ma il nostro obiettivo è di arrivare a 60 entro il 2005. Dopo di che se avremo raggiunto abbastanza massa critica apriremo il primo monomarca americano. Al momento tuttavia non è stato stabilito dove sarà localizzato». La casa di gioielli milanese, che ha chiuso il 2001 con un fatturato globale di 55 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto all'anno precedente, conta di raggiungere nel 2002 un giro d'affari che si aggira intorno ai 61 milioni di euro.
Attualmente le boutique a insegna Pomellato sono 19, di cui 3 di proprietà e gli altri 16 in franchising, distribuiti in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Russia, India, Cina e Giappone. Per quanto riguarda il paese del Sol levante, che dovrebbe registrare nel 2002 una crescita del 10%, nel business plan dell'importatore Mitsui e del distributore Sann Freres sono previste le aperture entro l'anno di due nuove aperture.