Il lanificio di Sliven in Bulgaria appariva con un altro volto, prima che la proprietà passasse alla Miroglio di Alba. Di quella realtà, che lavorava per l'industria russa e in anni recenti per quella statunitense, oggi rimane ben poco.
Il gruppo piemontese, nell'ultimo anno e mezzo, ha investito 60 miliardi per ristrutturare i 230mila metri quadrati dell'azienda e per montare macchine nuove in arrivo dagli stabilimenti italiani. All'introduzione di quest'ultime, come prevedibile, è seguito l'aumento dei ritmi di lavoro e il licenziamento di 500 operai a cui andranno ad aggiungersene altri 200 entro l'estate.
Ma, gli investimenti, come sottolineano Franco Miroglio e il figlio e amministratore delegato, Edoardo, non sono ancora terminati. A Nuova Zagora, 30 Km da Sliven, è in corso di ristrutturazione una parte dei 20mila metri quadrati che diventeranno entro gennaio una torcitura serica bis da ulteriori 20 miliardi.
Nonostante, l'operazione 'Bulgaria' sia ancora fresca, la Miroglio ha chiuso il 2000 con ricavi per 1538 miliardi e un utile netto di 113.