“Siamo market leader nel nostro settore perché siamo in grado di soddisfare un consumatore che vuole un prodotto di qualità al giusto prezzo, e che è ancor più spronato ad acquistarlo quando sa che è prodotto in Europa”. A parlare è Arne Borrey, presidente Europa di Samsonite International, che con Pambianco Magazine è entrato nel vivo dei risultati 2017 e delle strategie direct-to-consumer dell’azienda. Samsonite ha chiuso il 2017 con vendite nette per 3,5 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), in aumento del 23,3%, un ebitda rettificato di 580,3 milioni (+18,2%) e un risultato netto attribuibile agli equity holders di 334,3 milioni, con un balzo del 30,4 per cento.
Il gruppo ha registrato performance positive in tutti i mercati: America del nord (+35,4%), America Latina (+18,6%), Asia (+16%) ed Europa (+16,8 per cento). Nel Vecchio Continente, la Spagna ha registrato un aumento del 15%, seguita da Regno Unito (+12,2%), Italia (+11%), Germania (+10,1%) e Francia (+9,2 per cento). “L’Europa ha un ruolo chiave per Samsonite International – ha raccontato Borrey -. Oggi non sono molte le aziende che producono in Europa per vendere in tutto il mondo. La forza lavoro qui è più costosa, ma anche più qualificata, il che ci permette un continuo miglioramento in termini di efficienza. Produrre nel mercato in cui si vende, ovviamente, riduce anche i costi di trasporto”. Guardando al futuro, il manager ha tuttavia individuato anche alcune sfide specifiche per il business europeo: “L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea è oggi una fonte di incertezza per chiunque operi in Europa. Il Regno Unito è una delle nostre piazze di riferimento e siamo al lavoro per attutire il più possibile l’impatto della Brexit”. Altra sfida, quella legata all’evoluzione dei canali di vendita: “In Europa, il numero di rivenditori di valigeria e pelletteria si sta assottigliando e dobbiamo sopperire in maniera diretta a quello che in passato è stato il nostro canale di riferimento, pur continuando a dare il massimo sostegno alle insegne che ci distribuiscono”. Nel 2017, il wholesale ha registrato una crescita dell’11,3%, mentre il retail diretto ha segnato un +57,4 per cento. La progressione del segmento direct-to-consumer è stata trainata dall’e-commerce (che da solo ha messo a segno un +138% grazie anche all’acquisizione, nel maggio 2017, della piattaforma eBags) e dall’apertura di 127 store. “L’e-commerce – ha spiegato il presidente Europa – oggi genera il 15-20% del turnover globale e sta ampliando la sua portata anche grazie a un approccio di vendita omnichannel e a nuovi servizi di personalizzazione dei prodotti”. Il focus strategico sulle vendite dirette ha visto nuove aperture anche sul mercato italiano, come il punto vendita di Samsonite e Tumi nell’aeroporto di Linate; il punto vendita Samsonite all’interno del Designer Outlet di Noventa del Piave; e i due store Chic Accent di Roma, nei centri commerciali Porta di Roma e Retail Park da Vinci. Dallo scorso autunno, inoltre, Tumi è presente con un corner nel nuovo punto vendita Rinascente di Roma Tritone. Nelle scorse settimane il brand di prodotti da viaggio e accessori lifestyle ha aperto la sua seconda boutique milanese, in via Capelli, che si affianca così a quella di via Verri, nel cuore del Quadrilatero.
L’offerta di Samsonite abbraccia quattro categorie: travel (oggi pari al 70% del fatturato e in crescita del 15,8% nel 2017), business, casual e accessori. Tra i brand in portfolio ci sono Samsonite (+6,1% nel 2017), Tumi (+145,3%), American Tourister (+6,5%), Gregory (+18,6%) e Lipault (+12,9 per cento). Tumi, rilevato dal gruppo nel 2016, “è stato determinante per la crescita dei guadagni nel suo primo anno completo dopo l’acquisizione”, quando ha contribuito al fatturato netto per 678,1 milioni di dollari. “La forza del nostro brand mix – ha precisato Borrey – sta nel diverso posizionamento delle controllate, che non si sovrappongono. Come spiegato dal nostro CEO in occasione della pubblicazione del bilancio, non è escluso che in futuro ci siano nuove acquisizioni”. Il gruppo continuerà a investire nei suoi marchi principali, con budget maggiori in ricerca e sviluppo per utilizzare nuovi materiali più leggeri e più resistenti, processi produttivi avanzati, nuovi design e funzionalità che offrano vantaggi reali ai consumatori, oltre a mantenere il proprio investimento nel marketing per supportare l’espansione globale dei marchi Tumi, Samsonite e American Tourister. L’azienda farà inoltre leva sulle proprie competenze in materia di approvvigionamento, distribuzione e marketing per portare i marchi controllati in nuovi mercati ed essere più capillare nei canali esistenti. Nel 2018 Samsonite International continuerà ad attuare la sua strategia di business multi-brand, multi-categoria e multicanale e a distribuire più marchi per operare con punti prezzo differenti nelle categorie di prodotti da viaggio e non, ponendo maggiore enfasi sui prodotti che piacciono alle consumatrici femminili come parte dell’iniziativa Women First. “La congiuntura economica sembra favorevole – ha stimato Borrey -. Inoltre, operiamo in un settore molto dinamico: le persone amano viaggiare e tante, nel mondo, sono le persone che viaggiano per la prima volta. Anche le attività sportive all’aria aperta sono sempre più gettonate e cresce la domanda per prodotti outdoor, come gli zaini”. Tra gli obiettivi dell’azienda c’è anche un ciclo produttivo sostenibile. “Le nostre fabbriche in Europa sfruttano l’energia solare e riutilizzano parte dei materiali di scarto. Presto lanceremo una linea di prodotti eco-friendly, ottenuti dal riciclo di plastica e polipropilene. L’obiettivo è quello di essere un’azienda carbon neutral (a impatto zero, ndr) entro il 2030”, ha concluso il numero uno dell’azienda in Europa. Per raforzare la sua capacità produttiva, lo scorso settembre Samsonite ha inaugurato un secondo stabilimento di produzione a Szekszárd, in Ungheria, integrando tecnologie all’avanguardia, alla stregua di quanto già avviene nel sito di Oudenaarde, in Belgio. La struttura, un complesso da 20mila metri quadrati, è controllata da un software che permette di regolare, ad esempio, il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione in un determinato momento. L’acqua calda è generata da pannelli solari. Con questo nuovo stabilimento, Samsonite mira a evidenziare ulteriormente l’importanza del marchio ‘made in Europe’ che, secondo l’Indice Made-In-Country (Mici), è ancora il terzo più apprezzato al mondo, dopo “made in Germany” e “made in Switzerland”. Le caratteristiche principali che rendono le persone legate a questo marchio sono qualità e standard di sicurezza, ma anche brevi distanze di trasporto (e quindi attenzione all’ambiente) e condizioni di lavoro eque.
di Giulia Sciola