L’americana Vf Corporation, proprietaria di marchi come Vans e Timberland, ha registrato nel primo trimestre 2018 un incremento dei ricavi del 22%, il 10% dei quali dipende dalle vendite Williamson-Dickie, marchio specializzato in workwear rilevato a ottobre 2017, senza il quale il gruppo sarebbe cresciuto ‘solo’ del 12 per cento.
Il quarter da gennaio a marzo 2018 è stato un periodo di transizione per l’azienda guidata da Steve Rendle e quotata sul Nyse, che ha deciso di modificare la chiusura dell’esercizio dal 31 dicembre al 31 marzo.
Il fatturato nel periodo è cresciuto del 22% a 3,05 miliardi di dollari (2,55 miliardi di euro), battendo le stime degli analisti ferme a 2,92 miliardi di dollari (2,44 miliardi di euro). La società con sede a Greensboro, nel North Carolina, ha dichiarato che l’utile netto è salito a 252,8 milioni di dollari (211,4 milioni di euro) dai 209,2 milioni di dollari (175 milioni di euro) dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il business maggiore, l’Outdoor & Action Sports, ha realizzato un +19% del giro d’affari, sostenuto dal +45% di Vans e dal +11% di The North Face. L’utile operativo di Vf è salito del 7% a 311 milioni e i profitti sono aumentati del 21% a 253 milioni.
A fine aprile Vf ha concluso la vendita di Nautica ad Authentic Brands Group e inoltre, con la cessione delle attività legate al marchio JanSport, ha completato il piano di uscita dal business delle licenze.
Per la fine dell’anno fiscale 2019 sono previsti ricavi fra 13,45 e 13,55 miliardi di dollari (11,25 e 11,33 miliardi di euro), con un incremento fra il 9% e il 10% rispetto all’anno precedente. Il business Outdoor & Action Sports dovrebbe registrare un aumento fra l’8% e il 10 per cento. Per il Jeanswear (Wrangler e Lee tra i marchi in scuderia) è atteso un periodo di stabilità, mentre la divisione Imagewear dovrebbe segnare un +35 per cento.