Fossil balza in Borsa sulla scia di risultati migliori delle attese e dell’ottimismo legato al segmento wearable technology. Nel quarto trimestre il gruppo americano dell’orologeria ha registrato vendite in calo del 4% a 921 milioni di dollari (745,6 milioni di euro), ma ha battuto le stime del consensus Thomson Reuters, ferme a 889,6 milioni. Nei tre mesi le perdite sono passate da 49,7 a 79,7 milioni di dollari. Nell’intero 2017 Fossil ha registrato un rosso di 478,2 milioni (contro utili per circa 80 milioni nel 2016), a fronte di vendite in calo dell’8,4% a 2,79 miliardi.
Kosta Kartsotis, chairman e chief executive di Fossil, ha spiegato al Financial Times come, benché il 2017 sia stato un anno “sfidante come previsto” in termini di ricavi e profitti, l’azienda abbia registrato significativi progressi nel segmento wearable, tagliando i costi della supply chain e riuscendo a investire nel digitale. Le vendite di smartwatch e tracker, ha spiegato sempre il numero uno dell’azienda, sono raddoppiate, salendo a 300 milioni di dollari (14% del giro d’affari).
Per l’anno in corso, Fossil stima vendite in calo dal 6% al 14% e un margine operativo del 4 per cento. “Nel 2018 contiamo di diventare un’azienda più piccola, ma più profittevole, avviando un percorso di crescita solida”. Le azioni della società di Richardson (Texas), che viaggiano su una strada in discesa da oltre due anni, hanno guadagnato il 70% nell’after-hour trade di ieri sul Nasdaq, dopo una seduta chiusa a +7,8 per cento.