Michael Kors dice addio alla pelliccia di animali nei suoi prodotti. La griffe americana, infatti, ha annunciato che, entro la fine del 2018, metterà gradualmente fine alla produzione di articoli con pelliccia nelle sue collezioni Michael Kors e Jimmy Choo, acquisita lo scorso luglio. “Per via degli sviluppi tecnologici nella produzione – si legge nella nota ufficiale diffusa dall’azienda – abbiamo ora la capacità di creare qualcosa di esteticamente lussuoso utilizzando pelliccia non animale”. Michael Kors darà prova della svolta “fur free” alle sfilate del prossimo febbraio. L’annuncio segue quello dello scorso ottobre di Gucci e quello del 2016 di Giorgio Armani. La filosofia animalista è stata inoltre adottata da Ralph Lauren, Stella McCartney e Hugo Boss.
Michael Kors ha chiuso i tre mesi al 30 settembre scorso con ricavi in crescita del 5,4% per 1,15 miliardi di dollari, superando le attese di Wall Street, ferme a 1,05 miliardi. Il gruppo guidato da John D. Idol ha inoltre registrato profitti netti per 202,9 milioni di dollari, 1,32 dollari per azione, in rialzo del 20,6% dai 160,9 milioni (95 centesimi per azione) dello stesso periodo dell’anno scorso. Guardando all’intero semestre, le vendite della griffe a stelle e strisce hanno segnato una progressione da 2,01 a 2,08 miliardi di dollari, mentre i profitti sono cresciuti da 308 a 328,4 milioni.