Givenchy gioca di nuovo la carta dell’inclusione. Due anni fa la sfilata-evento organizzata a New York dall’ex direttore creativo Riccardo Tisci diede la possibilità a 1.200 persone di assistere allo show. Si parlò, in quell’occasione, di svolta ‘democratica’ delle passerelle. Oltre agli addetti ai lavori gli inviti furono estesi a residenti, studenti di moda e, soprattutto, a chi avesse tentato la fortuna registrandosi online all’interno di una waiting list virtuale.
Oggi il brand del gruppo Lvmh ha scelto di promuovere la prima sfilata del nuovo direttore creativo Clare Waight Keller affiggendo lungo le strade di Parigi, Milano e Londra alcune locandine aventi per protagonista il gatto presente nell’ultima campagna stampa Givenchy. Lo scopo? Veicolare la possibilità di vincere i biglietti per il défilé in calendario domenica prossima durante la Paris fashion week inserendo i propri dati all’indirizzo givenchy.com/wanted.
Nella realtà, questa appare più una trovata di comunicazione fine a se stessa, piuttosto che una conferma del principio ‘democratico’. Infatti, i posti a disposizione sono nettamente diminuiti rispetto al 2015: appena tre sorteggiati potranno sedersi a pochi metri da Anna Wintour.
Tuttavia, filtra comunque un messaggio forte sul mutato concetto di esclusività delle sfilate. Dopo le dirette online e i retroscena condivisi su Instagram, prendere parte a una sfilata è possibile quanto vincere una lotteria. Anzi, viste le dimensioni, una grande tombolata di lusso.