Dopo aver dato una nuova impronta barocca e massimalista alle collezioni di abbigliamento e accessori, trasformato le sfilate in eventi co-ed e aggiornato il concept delle boutique, Alessandro Michele è pronto a lasciare la propria firma anche sul Gucci Museo. Secondo quanto risulta a Pambianconews, lo spazio aperto nel 2011 in piazza della Signoria a Firenze in occasione del 90° anniversario della maison dovrebbe riaprire i battenti tra dicembre e gennaio 2018, dopo un profondo restyling iniziato la scorsa primavera.
Il restyling appare coerente con il nuovo corso impresso dal direttore creativo Michele e dal CEO Marco Bizzarri, fautori di un rilancio che ha portato la griffe a registrare ricavi record a 2,832 miliardi di euro nel primo semestre 2017 (+45,4%). Voluto fortemente dall’ex direttore creativo Frida Giannini, ma mai veramente decollato, il Gucci Museo aveva già subito una prima incursione da parte del designer lo scorso anno, con due sale dedicate al suo mentore, e direttore creativo di Gucci negli anni Novanta, Tom Ford. Come confermato da un portavoce del marchio a Pambianconews, il restyling sarà coerente con l’estetica e l’immagine di Michele.
Per Gucci non si tratta dell’unica operazione avviata a Firenze. Il marchio ha annunciato oggi il lancio di un nuovo master in Fashion retail management con il Polimoda. “Il retail è l’anima di questo settore”, ha dichiarato Bizzarri. “Negli ultimi due anni e mezzo in Gucci abbiamo dimostrato come un ambiente più divertente e ricco di energia possa veramente fare la differenza. Questo marchio sta attraversando un momento fondamentale della sua storia. Per questo stiamo investendo in modo concreto in iniziative di formazione, sia per la parte relativa alla filiera e al patrimonio artigianale, attraverso soprattutto iniziative interne, sia in ambito retail, come attraverso questa partnership. Siamo felici di sostenere questo programma in collaborazione con Polimoda, realtà con cui condividiamo le origini fiorentine e la leadership a livello internazionale nei nostri rispettivi campi di attività”.