Il Qatar continua a raccogliere liquidità e taglia la sua partecipazione in Tiffany & Co. L’emirato arabo, attraverso il fondo sovrano Qatar Investements Authority (Qia), ha venduto un pacchetto di 4,4 milioni di azioni del gioielliere newyorkese, offrendole in un range di prezzo compreso tra i 94,40 e i 94,75 dollari per azione. Secondo quanto riportato da Bloomberg citando fonti Morgan Stanley, che ha seguito Qia nell’operazione, la vendita, fissata al prezzo inferiore della forchetta, ha fruttato una raccolta pari a 417 milioni di dollari (circa 350 milioni di euro) e portato il fondo a scendere dal 13% al 9,5% del capitale.
L’estate che si avvia verso la conclusione è stata una stagione piuttosto calda per il Qatar che ha annunciato a raffica, dopo anni di shopping ininterrotto, alcune cessioni importanti. Per quanto riguarda Qia, che detiene alcune partecipazioni significative come quelle del London Stock Exchange e di Volkswagen, a precedere la vendita di Tiffany sono state prima quelle di Credit Suisse, che ha portato l’emirato sotto la soglia del 5%, e poi quella del colosso petrolifero russo Rosneft, la cui partecipazione in tandem a Glencore è stata ceduta alla cinese Cefc Energy. Attraverso il veicolo Qatar luxury group, invece, era stata finalizzata la cessione del marchio di pelletteria Le Tanneur.
Morgan Stanley ha dichiarato che l’operazione Tiffany non dipende dalla necessità di fare cassa in seguito al blocco dei Paesi del Golfo, ma che si tratta di uno step naturale dopo un investimento durato 5 anni per un riequilibrio del proprio portfolio.