Salvatore Ferragamo rende noto il proprio bilancio di sostenibilità che, per la prima volta, coinvolge l’intero gruppo. “Da sempre siamo impegnati a seguire principi di responsabilità sociale e ambientale e, dopo aver dato vita già lo scorso anno a una sezione del nostro sito interamente dedicata alla Corporate Social Responsibility, nel 2016 abbiamo deciso di realizzare il primo Bilancio di Sostenibilità dell’intero gruppo, redatto secondo le linee guida internazionali del Global Reporting Initiative Gri – G4”, ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente del gruppo da 1,43 miliardi nel 2016. In particolare, il bilancio prende in considerazione diverse macro aree, ovvero persone, made in Italy, prodotto e rapporti con i lavoranti, territorio e cultura e, infine, ambiente. “Nel 2016 abbiamo ottenuto importanti riconoscimenti come la certificazione Leed Platinum per la nostra nuova palazzina ad Osmannoro e la certificazione Iso 14064 per il Museo Salvatore Ferragamo, che lo ha fatto diventare il primo museo aziendale green in Italia”, ha precisato il presidente. “Per estendere il nostro impegno, nel corso del 2017, proseguiremo con l’implementazione di numerose nuove iniziative volte all’utilizzo responsabile delle risorse e al miglioramento continuo in termini di eco-efficienza”. Tra le attività sostenibili attuate da Ferragamo, quella dell’Orange Fiber Collection, la collezione realizzata con un tessuto creato partendo dagli agrumi e sviluppato da due studentesse italiane.
Nel 2014, la Salvatore Ferragamo Spa aveva redatto un primo bilancio di prova, mentre l’anno successivo, nel 2015, è stata la volta del primo vero Bilancio di Sostenibilità. Novità del 2016, quindi, è che il Bilancio di Sostenibilità è stato esteso a tutto il gruppo (ovvero controllante e controllate), mentre prima era redatto solo dalla capogruppo.