Damiani ha chiuso l’esercizio 2016-2017 con ricavi consolidati per 161,5 milioni, in crescita del 4,8% a cambi correnti (con il retail a +5% e il wholesale a +4,7%) , mentre l’ebitda è stato pari a 4,3 milioni di euro (la percentuale sui ricavi è del 2,7%), in riduzione rispetto ai 24,1 milioni (con una percentuale del 15,5%) dell’esercizio precedente. Torna in positivo, invece, per 2,8 milioni, l’ebitda adjusted che si confronta con un deficit di 3,1 milioni della gestione precedente. Nell’esercizio, la perdita è stata di 5,5 milioni di euro, un rosso che si confronta con l’utile di 5,6 milioni del precedente esercizio. Damiani, che ha precisato come il precedente esercizio beneficiasse di “rilevanti proventi netti non ricorrenti”. Al 31 marzo 2017, il gruppo presentava una posizione finanziaria netta negativa di 53,1 milioni di euro, rispetto all’indebitamento di 52,5 milioni di fine marzo 2016.
Quanto ai risultati della capogruppo, si legge nella nota ufficiale, “Damiani Spa ha registrato ricavi totali per 141,6 milioni di euro. L’ebitda è stato positivo per 6,5 migliaia di euro ed il risultato netto negativo per 0,9 milioni di euro, per effetto di alcune svalutazioni”. Il cda ha proposto all’assemblea degli azionisti di ripianare la perdita utilizzando le riserve disponibili.
Al 31 marzo 2017 il gruppo gestiva 61 punti vendita diretti, di cui 45 monomarca Damiani.