Arcadia Group, società controllata da Taveta Investments e cui fanno capo i marchi Topshop, Topman e Miss Selfridge, ha chiuso il 2016 con profitti in calo del 16% per 211 milioni di sterline (242,5 milioni di euro) e vendite a -2,5% per 2 miliardi. “Nonostante la flessione degli utili – riporta The Guardian – Taveta ha chiuso l’anno con liquidità per 223 milioni di sterline, in linea con lo scorso anno. L’azienda non ha proposto un dividendo”. Sempre secondo il quotidiano britannico, Philip Green, numero uno del gruppo, avrebbe arruolato la società internazionale di consulenza manageriale McKinsey per rivedere la strategia di Arcadia e ritornare a livelli di competitività più elevati. I portavoci di Green e di McKinsey hanno declinato ogni commento.
Di recente Arcadia ha registrato diverse dimissioni ai vertici dei suoi brand, incluse quelle del managing director di Topshop, Mary Homer, che negli scorsi giorni ha lasciato l’azienda per guidare The White Company, quelle del managing director del retailer di moda maschile BurtonWesley Taylor e del direttore creativo di Miss Selfridge Yasmin Yusuf.
È sempre delle scorse settimane la notizia dell’ingresso in amministrazione volontaria di Topshop Australia, con il rischio di chiusura dei nove negozi attivi nell’area, cui si aggiungono, a livello di presenza distributiva, 17 concessioni all’interno del department store Myer e il canale e-commerce. In Australia, il business genera vendite annuali che si aggirano intorno ai 90 milioni di dollari e occupa 760 dipendenti, il cui posto di lavoro è ora a rischio.