L’export degli orologi svizzeri rivede il segno più. Secondo i dati diffusi dalla Fédération de l’industrie horologère suisse, a marzo 2017 le esportazioni delle lancette elvetiche hanno infatti segnato un +7,5% a 1,6 miliardi di franchi, prima progressione in 21 mesi. Ad impattare positivamente sul risultato, spiega la nota ufficiale, sono stati due giorni lavorativi in più, senza il cui effetto si registrerebbe una contrazione del 2,6 per cento. Difficile, in ogni caso, fare peggio del 2016 (a marzo dello scorso anno le esportazioni segnavano un -16,1%), quando il comparto ha vissuto il calo più vistoso dagli anni Ottanta (nell’intero 2016 l’export ha registrato una flessione annua del 9,9% a 19,4 miliardi di franchi). Tornando indietro di due anni, a marzo 2015 le vendite oltreconfine degli orologi svizzeri toccavano quota 1,75 miliardi, in aumento del 6,3 per cento.
“I primi cinque mercati di riferimento per il settore – spiega la nota ufficiale – hanno registrato una netta ripresa nel mese di marzo, mentre le successive cinque piazze della top ten hanno confermato un trend negativo”. Nello specifico, Hong Kong sembrerebbe aver messo fine a 25 mesi consecutivi di calo, segnando un +18,1%, mentre Stati Uniti, Cina e Giappone hanno registrato, rispettivamente, un +15,6%, un +37,7% e un +8,3 per cento. “In crescita – continua il comunicato – anche il Regno Unito, che beneficia della sterlina debole, mentre cala il valore degli altri mercati europei, così come di Singapore (-1%) e degli Emirati Arabi Uniti (-20,8 per cento)”.