Salvatore Ferragamo perde il 4% in Borsa, scivolando sulle stime del 2017. La griffe toscana ha archiviato il 2016 con profitti per 198 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto all’analogo periodo del 2015, a fronte di ricavi consolidati per 1,43 miliardi di euro, in progressione dell’1% (a cambi costanti il fatturato si è ridotto del 2 per cento). L’utile netto di pertinenza del gruppo è salito del 17%, a 202 milioni, dopo aver risparmiato 32 milioni di tasse grazie al patent box. Il risultato operativo lordo è invece rimasto stabile a 324 milioni di euro.
Il gruppo ha proposto un dividendo di 46 centesimi di euro, invariato rispetto al 2015, sotto le attese del consensus di Piazza Affari per 50 centesimi. Secondo quanto riferiscono le principali agenzie di stampa, sull’andamento del titolo pesano i toni cauti usati dal management del gruppo fiorentino per la guidance 2017. Nella conference call riservata agli analisti, Ferragamo ha infatti parlato di un trend positivo per il canale retail nelle prime undici settimane del 2017, contro una “maggiore volatilità del canale wholesale”. L’AD Eraldo Poletto ha dichiarato che i ricavi like for like nel 2016 sono scesi del 4,4%, mentre nei primi due mesi del 2017 sono in crescita “low single digit”. Il CFO Ernesto Greco ha inoltre precisato come il gruppo non si aspetti che i miglioramenti prodotti dal nuovo piano industriale si esplicitino già nel primo semestre.
All’indomani della pubblicazione dei conti, Kepler Cheuvreux ha abbassato la raccomandazione sul titolo da “buy” a “hold”.