Mentre i venti contrari rendono cauto il mondo della moda e del lusso, Adidas va in controtendenza. Supera ogni stima, dell’azienda e degli analisti, con i suoi brillanti risultati per il 2016 diffusi oggi. Getta le basi per il 2017 ancora a doppia cifra e addirittura rivede al rialzo le stime di crescita da qui al 2020. Una positività che sta contagiando anche il mercato azionario. In mattinata il titolo è arrivato a guadagnare oltre il 7% a Francoforte.
Entrando nel dettaglio dei dati, il colosso tedesco di abbigliamento sportivo ha chiuso il 2016 con un utile netto in crescita del 41% a 1,019 miliardi di euro, superando per la prima volta il tetto di profitti a nove zeri. I ricavi sono aumentati del 14% a 19,3 miliardi, incremento che, rettificato per gli effetti di cambio, sale a +18 per cento. In crescita tutte le principali regioni geografiche, con l’Europa occidentale a +20%, il Nord America a +24%, la Greater China a +28%, l’America Latina a +16 per cento. Il brand Adidas ha messo a segno un progresso del 22 per cento. Più cauta, ma significativa, la crescita di Reebok a +6%, frutto dell’aumento a doppia cifra delle vendite della categoria Classics.
“Il 2016 è stato un anno eccezionale per Adidas”, ha commentato il CEO Kasper Rosted. Ma anche il 2017 promette ottimi risultati. Il colosso tedesco punta a migliorare le sue vendite tra l’11% e il 13% escludendo gli effetti valutari e il margine operativo dovrebbe arrivare a un livello compreso tra 8,3 e 8,5% contro il 7,7% nel 2016. Il risultato netto dovrebbe crescere tra il 18% e il 20% annuo a più di 1,2 miliardi. Gli effetti positivi dovrebbero proseguire anche nei prossimi anni, tanto che il gruppo ha aggiornato al rialzo le stime per il 2020, presenti nel piano strategico Creating the new. L’azienda prevede vendite in crescita media annua tra il 10 e il 12% tra il 2015 e il 2020 contro una stima di incremento “high single digit rate”. E ha annunciato investimenti importanti nel mercato statunitense, con l’obiettivo, spiegano le agenzie, di recuperare il ritardo con Nike. I profitti dovrebbero incrementare mediamente tra il 20 e il 22%, rispetto a una media precedente del 15 per cento. In forte ascesa anche il comparto digital: l’e-commerce di Adidas e Reebok dovrebbe raggiungere quota 4 miliardi di euro entro il 2020 contro la stima precedente di 2 miliardi (attualmente il turnover proveniente dal segmento digital è di un miliardo di euro).
Il gruppo ha poi comunicato la nomina di Harm Ohlmeyer come nuovo chief financial officer di Adidas. Ohlmeyer, con un passato da senior vice president of finance per Adidas e senior vice president of finance per TaylorMade-Adidas golf, subentra così a Robin J. Stalker, che ha ricoperto il ruolo negli ultimi 16 anni. La sua carica sarà effettiva a partire dal prossimo 12 maggio.