Il gruppo Bcbg Max Azria è pronto a presentare istanza di fallimento, confermando la crisi del retail negli Stati Uniti. A dare la notizia, citando fonti vicine all’operazione, è l’agenzia Reuters, secondo cui Bcbg (acronimo di ‘bon chic, bon genre’) avrebbe già allertato i mall che ospitano l’insegna della possibile chiusura di 200 store negli Stati Uniti.
Contattato dall’agenzia, Bcbg avrebbe preferito non commentare le indiscrezioni. Nessuna risposta anche dalla controllante dell’insegna, il gruppo di investimenti Guggenheim Partners. Se confermato, il fallimento del retailer seguirebbe di pochi mesi quello dei diretti competitor The Limited e American Apparel.
Sempre secondo quanto riporta Reuters, il gruppo sarebbe stato vicino alla vendita nel 2013, operazione che avrebbe potuto portare nelle casse della controllante circa 1 miliardo di dollari (circa 944 milioni di euro), ma che non è andata a buon fine. Nel 2015, l’insegna fondata nel 1989 dal designer tunisino Max Azria ha avviato la ristrutturazione del proprio debito, beneficiando di un’iniezione di 135 milioni di dollari dagli investitori, incluso Guggenheim. Negli ultimi tre anni, inoltre, il gruppo ha visto il proprio business perdere il 20 per cento. Nei 12 mesi allo scorso dicembre le vendite di Bcbg Max Azria si sono attestate sui 600 milioni di dollari.