Il 2016 di Hermès vede la ripresa del mercato cinese, ma registra il più basso tasso di incremento degli ultimi cinque anni, confermando la normalizzazione della crescita nel medio termine, paventata lo scorso settembre. La maison francese ha archiviato l’esercizio fiscale con ricavi in crescita del 7,5% (+7,4% a cambi costanti), portandosi a quota 5,2 miliardi di euro. Positiva la performance del solo quarto trimestre, quando le vendite hanno segnato un +8% (+7% a cambi costanti) a 1,5 miliardi, in linea con le attese del consensus Bloomberg.
Guardando alle diverse aree geografiche, Hermès ha registrato un +9% in Giappone, un +8% in Europa, un +7% negli Stati Uniti e un +7% in Asia (escluso il Giappone). “Dall’inizio del secondo semestre – ha dichiarato a Bloomberg Axel Dumas, chief executive officer di Hermès – stiamo notando una progressione del mercato cinese e una maggior propensione agli acquisti di luxury goods. Rimango ottimista sulla crescita di questo mercato, dove registriamo una buona propensione agli acquisti per tutte le nostre categorie di prodotto”.
Nei dodici mesi, la crescita internazionale è stata trainata dal segmento pelletteria e selleria (+14%), che si conferma area di riferimento. A +9%, inoltre, la divisione profumi, mentre i prodotti in seta e gli orologi perdono rispettivamente l’1% e il 3 per cento.
Il gruppo, che pubblicherà i risultati completi del 2016 il prossimo 22 marzo, stima per l’intero esercizio “una redditività leggermente superiore rispetto al 2015”.
In mattinata il titolo della maison di rue du Faubourg Saint-Honoré perdeva quasi 2 punti percentuali alla Borsa di Parigi.