Il Natale premia i conti della svizzera Richemont che si avvia ad archiviare il suo esercizio fiscale (il 31 marzo) con un ritorno in positivo delle vendite, spinto soprattutto dalle ottime perfomance della gioielleria e del canale retail. Il colosso del lusso ha registrato negli ultimi tre mesi del 2016, equivalente al terzo trimestre del suo esercizio fiscale, una crescita delle vendite del 6% a cambi correnti per un turnover complessivo di 3,09 miliardi di euro. A cambi costanti l’incremento si è attestato a +5 per cento. Il dato supera le attese degli analisti, che prevedevano vendite piatte nel periodo. Alla Borsa di Zurigo il titolo sta guadagnando oltre il 7% in mattinata.
Il risultato è frutto dell’andamento positivo di tutte le grandi macro regioni. L’Europa ha visto crescere i ricavi del 3% (a cambi costanti) contro un calo del 17% registrato nei primi sei mesi dell’anno, nell’Asia-Pacifico il fatturato è aumentato del 10% andando così a mitigare le performance ancora critiche di Hong Kong e Macao, mentre nelle Americhe la crescita si è attestata sull’8 per cento. I risultati positivi del terzo trimestre rappresentano un segnale positivo per l’intero settore dell’orologeria svizzera, alle prese con la più profonda crisi del’industria dopo quella del quarzo nel 1980. Restano, tuttavia, in territorio negativo i risultati relativi ai nove mesi del gruppo che hanno evidenziato un calo delle vendite del 6% a cambi costanti e del 7% a cambi correnti.