Circa il 25% degli spender internazionali in Italia sono cinesi, ma pur essendo i primi in termini di spesa in quasi tutti i Paesi europei, nel 2016 si sono registrati dei tassi di crescita negativi sia in termini di arrivi sia di spesa: rispettivamente un -6,3% ed un -17,5% in Italia. Scenario questo che, secondo Premier Tax Free, dovrebbe invertire la tendenza nel 2017
“I fattori che hanno complicato la vita al viaggiatore cinese – ha spiegato ai microfoni di Pambianco Tv Sara Bernabè, country manager Italia Premier Tax Free, in occasione del ventunesimo convegno Pambianco, organizzato assieme a Deutsche Bank – sono molteplici: il nuovo regime fiscale sui beni importanti in Cina, il crollo del mercato dei ‘daigou’, la svalutazione dello Yuan, il problema legato alla sicurezza e l’introduzione del Biometric Visa”.
Viceversa, il 2016, è stata un’ottima annata per gli statunitensi, nonostante non ci sia stato un rafforzamento significativo del dollaro.
“A partire dalla scorsa estate abbiamo assistito a un piccolo incremento dei russi – ha continuato la Bernabè – il rublo si sta leggermente apprezzando rispetto all’euro, grazie anche a un incremento del prezzo del petrolio che ha ridato un po’ di fiato all’economia russa. E l’altro aspetto incoraggiante è che le sanzioni dell’Unione europea verso la Russia termineranno nel gennaio 2017”.
Positive sono le aspettative per l’anno che sta per iniziare. “A livello macro, per il 2017, – ha spiegato la Bernabè – ci attendiamo un più 5% in termini di arrivi verso il Vecchio Continente. In particolare, cresceranno di più gli americani che già arrivano da due anni eccezionali. Si prevede poi un incremento dei russi, senza tornare ai numeri del 2014, ma ci interessa il trend positivo di questa nazionalità perché sono tra gli shopper che hanno lo scontrino medio più alto. Per quanto riguarda, invece, i cinesi, speriamo di avere un’inversione del trend negativo, una riduzione del calo, quindi dal -18% del 2016 prevediamo di passare a un +4% circa nel 2017. Anche in questo caso non torneremo ai livelli del 2015 però siamo abbastanza incoraggiati”.