A quasi 103 anni (li avrebbe compiuti il 7 dicembre) è morto l’architetto milanese Luigi Caccia Dominioni. Laureato al Politecnico nel 1936, esordì nel 1939 con il rivoluzionario radioricevitore Phonola (realizzato assieme a Livio e Piergiacomo Castiglioni, con i quali aveva aperto uno studio). Sospese la professione dal 1939 al 1943, a causa del servizio militare prestato in guerra, poi rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e perciò dovette fuggire in Svizzera.
Finita la guerra tornò a dedicarsi al suo ruolo di architetto diventando uno dei protagonisti della ricostruzione del dopoguerra. Nel 1947 si dedicò alla produzione di arredi (fondando Azucena) e oggetti di design con l’architetto Ignazio Gardella. Realizzò Casa Caccia Dominioni in piazza Sant’Ambrogio (la ricostruzione della casa di famiglia andata distrutta durante la guerra), l’edificio in piazza Carbonari (1960-61) il palazzo di Santa Maria alla Porta, nel 1961, e quello delle Cartiere Binda nel 1966. E ancora: il complesso residenziale a San Felice, assieme a Vico Magistretti, (1967-75); la Chiesa di San Biagio a Monza nel 1968. Nel Principato di Monaco realizzò il grattacielo di Parc Saint Roman.
Il capoluogo lombardo è ricco di costruzioni e interventi dell’architetto, tra i quali la ristrutturazione interna della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana e il ridisegno di piazza San Babila nel 1996. “Il migliore e il più rappresentativo architetto della Milano della ricostruzione”, queste le parole commemorative del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
“Mi sono sempre appassionato agli spazi piccoli – affermava l’architetto spiegando il suo approccio urbanistico alla professione – e ho sempre dato l’anima per farli sembrare più grandi, ad esempio allungando i percorsi, contrariamente a una certa tendenza che tende a ridurli. L’ingresso diretto in soggiorno non lo amo perché non riserva sorprese, mentre il compito dell’architetto, io credo, è anche quello di suscitare un succedersi di emozioni… I miei ingressi, le mie scale, persino i mobili sono soluzioni urbanistiche”.
Il funerale si svolgerà domani, martedì 15 novembre, alle 11 nella basilica di Sant’Ambrogio, che è proprio accanto alla sua casa di famiglia.