Levi Strauss ha archiviato i primi nove mesi d’esercizio con profitti in crescita da 108,1 a 195 milioni di dollari, a fronte di ricavi in progressione dell’1,5% a 3,25 miliardi. Un buon contributo alla performance dell’azienda americana è arrivato dal trimestre chiuso il 28 agosto scorso, con utili per 98 milioni di dollari, in aumento del 69% rispetto ai 58 milioni del corrispondente periodo del 2015, e un turnover di 1,18 miliardi, a +4 per cento. A determinare il balzo di profitti, si legge sul portale Nasdaq.com, sarebbe stato un intenso programma di riduzione dei costi. Crescita double digit, infine, per l’ebit adjusted, che è passato da 128 a 146 milioni (+14 per cento). In crescita, nei tre mesi, le performance di vendita nelle diverse aree geografiche, con le Americhe a +2% per 724 milioni, l’Europa a +9% per 283 milioni e l’Asia a +5% per 179 milioni.
“Siamo soddisfatti – ha dichiarato nella nota ufficiale Chip Bergh, presidente e chief executive officer di Levi Strauss & Co – dei risultati del terzo trimestre, che hanno visto una crescita del fatturato in tutte le regioni, nonostante il contesto economico difficile, in particolare negli Stati Uniti. Il nostro business direct-to-consumer continua a guidare i risultati con una crescita a doppia cifra sia delle vendite negli store fisici sia via e-commerce”.