Ristrutturazione in corso per Macy’s, che ha annunciato la chiusura di 100 dei suoi 675 punti vendita negli Stati Uniti. Già a inizio anno la catena di grandi magazzini, che gestisce anche i punti vendita Bloomingdale’s, aveva comunicato la dismissione di quarantuno store, penalizzata, secondo fonti di stampa americane, dallo sviluppo dell’e-commerce.
“Lavoriamo in un mondo in rapido cambiamento — ha dichiarato in una nota ufficiale l’amministratore delegato Terry Lundgren — e questo richiede il fare cose in modo diverso e il prendere decisioni difficili”. La nuova strategia dei vertici del gruppo per fronteggiare le attuali difficoltà prevede la concentrazione delle risorse sugli store più redditizi, ingrandendoli, nonchè investimenti sulla qualità dei prodotti e sulle nuove tecnologie. Le chiusure, che riguarderanno circa il 15% degli store del gruppo (e che rappresentano secondo la stampa d’Oltreoceano circa un miliardo di dollari di vendite all’anno) inizieranno nei primi mesi del 2017, ma l’insegna non ha ancora rivelato di quali punti vendita si tratterà.
Nei tre mesi chiusi il 30 luglio scorso, Macy’s ha registrato utili per 11 milioni di dollari (circa 9,7 milioni di euro), in calo dai 217 milioni dello stesso periodo del 2015, a fronte di vendite a -3,9% per 5,87 miliardi.