Seconda edizione del summit Pambianco sull’arredo. Il mercato chiede cambiamenti culturali. Le aziende replicano con e-commerce e specializzazione.
La rivoluzione tecnologica ha portato alla creazione di un nuovo tipo di consumatore, il Millennial. Il quale è emerso come uno dei fattori (se non ‘il’ fattore) chiave per l’arredamento del futuro, nel corso del convegno dedicato al design tenutosi lo scorso 22 giugno in Borsa Italiana. L’appuntamento, dal titolo “La rivoluzione nell’industria del design – I nuovi trend e gli attori che stanno cambiando il settore”, ha rappresentato la seconda edizione della formula inaugurata lo scorso anno, ed è stato organizzato da Pambianco Strategie di Impresa ed Elle Décor, con la collaborazione di EY e FederlegnoArredo. L’incontro, che ha registrato una grande affluenza con oltre 500 persone a riempire l’ex sala grida di Palazzo Mezzanotte, è stato aperto da David Pambianco, vice presidente della società milanese, che ha esposto i risultati della ricerca che ha messo a confronto Millennials (28-36 anni) e Adults (oltre i 36) rivelando come i più giovani siano dei consumatori critici, informati (soprattutto grazie a internet), sensibili agli aspetti della sostenibilità ambientale e sociale, attenti alla personalizzazione dei prodotti e diffidenti verso l’omologazione degli stili. Le differenze di età, è emerso inoltre dallo studio, sono superiori a quelle geografiche, a seguito dell’impatto delle tecnologie che ha globalizzato il gusto degli utenti.
LO STATO DEL SETTORE
Il quadro sull’equilibrio strutturale e congiunturale del comparto Arredo e Design è arrivato attraverso gli interventi di Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo e Paolo Lobetti Bodoni, partner per il consumer product retail di EY. Il dato di partenza arriva proprio dal presidente dell’associazione del LegnoArredo che, nel corso del suo intervento, ha ribadito i numeri in crescita del settore. “Nel 2015 l’industria del design e arredamento ha visto risalire (+3,4%) il fatturato toccando quota 24,9 miliardi di euro. L’export in particolare ha segnato una decisa crescita in linea con il trend degli ultimi anni (+6,1%)”. Le nuove sfide da affrontare riguardano dunque il consumatore e il mondo digitale. Per il futuro delle aziende del design sarà, infatti, decisivo conquistare questo nuovo target di giovani che si appresta ad arredare casa. Per farlo le aziende dovranno adottare un approccio multicanale alla vendita, come ha spiegato Bodoni, investendo principalmente sull’e-commerce che, ad oggi, vale per il settore, a livello europeo, circa 6 miliardi di euro.
OPPORTUNITA’ E-COMMERCE
A ricordare l’impatto dell’e-commerce è stata Laura Angius, co-founder e CEO del portale di arredo Lovethesign: “Il transato online generale nel 2016 del comparto arredo ha raggiunto i 24 miliardi. In Italia, ha raggiunto i 566 milioni, in crescita del 39% nel biennio 2015-2016”. Secondo la manager, la penetrazione online dell’arredo all’estero ha come destinazione top la Gran Bretagna con il 25%, seguita dalla Germania con il 22% e dagli Stati Uniti con il 20. “Chi non si evolverà alle vendite online – ha proseguito Angius nel corso della sua relazione – è destinato a perdere terreno”. Per crescere con l’e-commerce, ha spiegato Angius, occorre perseguire alcuni capisaldi: la logistica (che cambia in base al tipo di ingombro del prodotto), il marketing (renderndosi facilmente individuabili in rete), la comunicazione (sfruttando i social e instaurando un dialogo con gli utenti), l’esposizione del prodotto (bisogna creare un’esperienza digitale), l’internazionalizzazione, la vendita (perseguibile solo conoscendo i diversi Paesi di destinazione).
M&A, CONTRACT, BORSA & CO.
Il convegno è stato anche l’occasione per un confronto con i protagonisti, attraverso una serie di interviste condotte da Enrico Mentana, direttore del Tg La7, e due tavole rotonde sul ruolo della finanza per lo sviluppo del settore e sulle opportunità dell’Italia nei grandi progetti internazionali. La crescita per acquisizioni, di cui ha parlato Pierluigi Coppo di Sambonet Paderno Industrie, è una scelta valida purché le azienda da comprare siano scelte con cura individuando quelle davvero sinergiche. Il contract si conferma una chiave di crescita internazionale, come ha spiegato nel suo intervento Carlotta de Bevilacqua, vice presidente di Artemide, brand che realizza progetti contract nel mondo spaziando dall’illuminazione museale all’automotive. Individuate le modalità di crescita, resta da risolvere quella che Giovanni Anzani, presidente di Assarredo e AD di Poliform, considera la maggiore difficoltà attuale per le imprese italiane dell’arredo, ovvero “operare in mercati altalenanti a livello internazionale a causa delle crisi geo-politiche”. All’estero, nonostante tutto, bisogna essere presenti ed espandersi, considerando che l’export, secondo i dati di FederlegnoArredo, già importante per le aziende di settore, è cresciuto nel 2015 del 7 per cento.
LA TECNOLOGIA NON BASTA
Se da un lato gli studi dimostrano la necessità di intraprendere un’evoluzione tecnologica per aggiornare le proprie aziende e rimanere competitivi, c’è chi è convinto che la strada debba essere duplice. è il caso di Anzani, secondo cui è altresì necessario “puntare sulla specializzazione per offrire prodotti il più possibile personalizzabili e di qualità, distinguendosi così sul mercato”.
di Paola Cassola