A Firenze il childrenswear si dice fiducioso. Mentre aspetta il riscatto, scommette sulle sinergie che le aziende del comparto stringono in nome ‘dell’unione fa la forza’.
È stata un’edizione all’insegna delle licenze, che vanno, vengono e talvolta ritornano. “Per ripartire – si è percepito all’unanimità tra gli stand in Fortezza da Basso – bisogna creare alleanze”. La tre giorni dedicata al childrenswear, andata in scena dal 23 al 25 giugno, si è conclusa con la conferma dei risultati registrati un anno fa quando il salone aveva totalizzato 5.600 buyer e 10mila visitatori complessivi. La manifestazione ha visto una crescita dei buyer provenienti da Regno Unito (+21%), Germania (+12%), Cina (+18%), Giappone (+14). Numeri positivi sono arrivati anche da Corea del Sud, Svizzera, Austria. La Russia, secondo mercato di riferimento del salone, sta invertendo la tendenza negativa delle ultime stagioni, tornando a crescere (+5%). Stabili sono state le presenze dei buyer dagli Stati Uniti, mentre hanno registrato flessioni Spagna, Francia, Belgio, Grecia e Turchia. Secondo i dati di Smi, nel 2015 il childrenswear è stato interessato da una dinamica di segno positivo, ma ha visto rallentare il ritmo di crescita rispetto al 2014. Grazie ad un incremento dell’1,7%, il fatturato settoriale si è avvicinato ai 2,7 miliardi di euro con una quota export in aumento del 5,3% per quasi un miliardo di euro. Simonetta, archiviata dopo 10 anni la partnership con Fay per la linea junior che torna in house, si è presentata a Pitti Bimbo per la prima volta non con il proprio house brand, ma solamente con la nuova collezione junior di Aston Martin di cui ha acquisito la licenza, prima affidata ad Arav Fashion, proprietaria del brand Silvian Heach. “La partnership, produttiva e distributiva, riguarda l’abbigliamento, gli accessori e le calzature di Aston Martin Kids per il target maschietto 3-24 mesi e 2-16 anni e avrà una durata triennale. È la prima volta che lavoriamo sul monogender”, ha commentato Giuseppe Rossi, DG di Simonetta. “Questa licenza ha un potenziale mondiale altissimo. Aston Martin si è affidata a noi per godere di una distribuzione qualificata internazionale, soprattutto nei department store e nelle superfici dedicate del Medio Oriente e del Sud Est Asiatico. Noi, attraverso questa partnership, vogliamo tornare ad avere maggiore ‘grip’ sul mercato italiano e in 2-3 anni puntiamo a raggiungere i 10 milioni di fatturato solo con Aston Martin Kids”. Simonetta, contemporaneamente, ha siglato anche un accordo di licenza con Lanvin per la linea Enfant (per maschietti e femminucce da 2 a 14 anni e neonati da 3 a 24 mesi) con una distribuzione mondiale nei più prestigiosi punti vendita del childrenswear multibrand e department store, oltre che nelle più importanti boutique monomarca della maison tra cui Parigi, Londra, Milano, New York e Shanghai.
Frankie Morello, invece, ha riportato in casa la gestione della sua linea bambino, rendendola così ancora più coerente con la main collection, uomo e donna, sotto la direzione creativa di Nicholas Poggioli, ed ampliandola anche alla bambina che, fino a ora, non era stata mai prodotta.Precedentemente, la linea in taglie mini era affidata in licenza all’azienda carpigiana Spazio Sei e dal 2014 la sua produzione era stata interrotta. “Sia per il maschietto sia per la femminuccia – ha detto Poggioli – il target è quello che va dai 3 mesi ai 16 anni. Il dna storicamente ironico e giocoso del marchio è stato traslato nella linea bambino, mentre la linea da adulto è diventata più contemporanea. Il tema di questa stagione è ‘reborn’, ovvero l’unione tra l’uomo e la macchina che troviamo anche nei capi uomo e donna”. “Siamo presenti in quasi tutti i mercati – ha aggiunto Angela Ammaturo, amministratore unico del marchio – con una forte presenza in Cina, Asia e Russia e prossimamente sbarcheremo anche in America. Tra i nostri obiettivi c’è l’apertura di un monomarca e di uno showroom a Milano (ora abbiamo un temporary in via Tortona)”. Oggi Frankie Morello è sotto il controllo della famiglia campana Ammaturo che, già nel 2014, attraverso la società Fmm srl, era entrata a far parte della newco Fmt srl Frankie Morello Trademark con una quota del 25 per cento. Frankie Morello dovrebbe chiudere il 2015 con un fatturato di 12 milioni di euro, in linea con il 2014. L’obiettivo, al 2017, è quello di raggiungere un giro d’affari di 15 milioni, mentre in 5 anni il brand ambisce a superare quota 50 milioni. “Puntiamo – ha concluso Ammaturo – a portare la linea bimbo a coprire, in un quinquennio, il 20% del nostro fatturato”. E mentre il gruppo francese Cwf rientra in fiera lanciando il total look per bambino firmato Zadig & Voltaire, Gilmar e l’azienda pugliese Zero & Company hanno presentato la collezione frutto della licenza per le linee junior e baby Ice Iceberg che prima erano affidate a Spazio Sei. Jeckerson, invece, ha stretto una sinergia con il Gruppo Casillo per le sue linee new born, baby e junior, e Manuel Ritz ha esordito nel mondo del childrenswear insieme a Follie’s Group con una collezizione in taglie mini da 0-16 anni. Licenza nel settore delle calzature per Silvian Heach (il cui abbigliamento è affidato alla pugliese Mafrat) che si è alleata a Nuova Aurora, azienda artigianale della famiglia Di Vittorio.
di Rossana Cuoccio