Un summit internazionale votato al futuro. Una tavola rotonda allargata ai numeri uno delle principali maison italiane, a giornalisti e addetti ai lavori, sui temi della sostenibilità, della promozione dei giovani talenti e sull’allineamento dei calendari degli eventi moda. L’edizione di giugno 2016 di Milano Moda Uomo si è chiusa con il convegno Crafting the future of fashion, momento di riflessione conclusivo, in una giornata animata dal show di Giorgio Armani. “Siamo un’industria che affonda le proprie radici nella tradizione e nel lusso. Le aziende della moda generano un fatturato di 84 miliardi di euro. Quest’edizione di Milano Moda Uomo si è chiusa con un 20% di presenze in più e con un +23% di buyer”, ha dichiarato in apertura Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, confermando l’attenzione ai designer emergenti, alla sostenibilità e al digitale come pilastri della strategia di Cnmi. Nel corso del summit intervenuti, tra gli altri, Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada, Silvia Venturini Fendi, direttore creativo della maison della doppia F, Renzo Rosso, patron di Otb e Stefano Sassi, numero uno di Valentino. Ad emergere, rispetto a temi d’attualità come l’unificazione delle sfilate uomo e donna e al ‘see now-buy now’, è l’assenza di una direttiva univoca, ma la possibilità per le diverse aziende di sperimentare e trovare la via che meglio esprima la loro identità.