Dovrebbe arrivare entro l’estate l’annuncio della nomina del nuovo direttore creativo di Berluti. Ad auspicarlo, in un’intervista a Bloomberg, è Antoine Arnault, chief executive officer della griffe di moda maschile del gruppo Lvmh, che lo scorso febbraio ha detto addio ad Alessandro Sartori che ne è stato direttore artistico per cinque anni e che ora è approdato al timone creativo di Ermenegildo Zegna.
Dal nuovo head allo stile, Arnault (figlio del fondatore di Lvmh, Bernard) si aspetta un’infusione di “casualness”, per un ready to wear “un po’ più all’avanguardia, un po’ più moderno”. Dal 2011, si legge sempre sull’agenzia americana, il fatturato di Berluti è quintuplicato, toccando quota 150 milioni di euro, crescita che tuttavia ancora non consente di portare i conti in nero: secondo Arnault, infatti, ci vorranno un paio d’anni perché Berluti possa registrare profitti. Per la griffe è prevista infine una nuova fase di espansione retail, con aperture in mercati dove il marchio non è ancora presente, come l’Australia, e la ricerca di nuove location nelle principali città americane, quali Las Vegas, dove Berluti ambisce a sviluppare anche categorie di prodotto meno “core”.