Secondo uno studio di Cbre, la maggior parte dei gruppi continuerà ad investire nel network di negozi, in particolare in Europa. E l’Italia è tra le mete più ambite.
Niente crisi per il retail. C’è chi lo indica in forte difficoltà, stretto tra la competizione dei grandi colossi dell’e-commerce, l’altalena dei consumi interni e la saturazione del mercato (indicativo che, nel 2015, Calzedonia abbia aperto appena 2 negozi in tutta Italia). Tuttavia, il canale degli store sembra vivere una nuova giovinezza. Se è vero che, nel Far East i big brand come Louis Vuitton e Burberry, secondo Bloomberg, stanno rivedendo il numero o le dimensioni dei negozi già esistenti nell’area (anche Ferragamo aveva annunciato una riflessione), in Europa (e in Italia) il trend è al contrario. Secondo la settima edizione della ricerca How Active Are Retailers Globally? di Cbre, la maggior parte dei retailer è pronta a investire nel network fisico di negozi, in particolare in Europa. La ricerca mostra che, per l’83% dei brand considerati, i piani di espansione dei negozi non verranno rallentati dalla crescita dell’e-commerce. Il 70% dei gruppi che hanno indicato di voler rafforzare il network fisico in Italia aprirà da 1 a 5 negozi nel 2016. Si tratta in particolare di brand internazionali, provenienti da Germania, Inghilterra e Stati Uniti. I retailer che vogliono espandere il proprio network in Italia continuano ad avere come target i centri storici dei capoluoghi, con Milano, Roma e Firenze in testa, oltre ai centri commerciali. Lo shopping tradizionale, quindi, sembra reagire di fronte alle sfide di un mondo globalizzato. E comincia a interpretare il ‘nemico’ e-commerce come un alleato. Lo conferma lo studio Digital and Physical Integration: Luxury Retail’s Holy Grail, realizzato da ContactLab in collaborazione con Exane Bnp Paribas, che ha rivelato come il digitale sia uno dei principali strumenti a disposizione dei brand del lusso per la crescita. Secondo l’analisi, i consumatori che acquistano beni di lusso sia online sia in negozio spendono circa il 50% in più all’anno rispetto a chi acquista solo nei negozi fisici. Per PwC Total Retail Survey 2016 che che ha analizzato i comportamenti di consumo online di 23.000 consumatori, è importante offrire promozioni in tempo reale e personalizzate sul singolo cliente (43%), dare la possibilità di controllare la disponibilità online 37%) e servirsi di personale di vendita con una profonda conoscenza dei prodotti (37%).
di Milena Bello