Sono state 74 le operazioni di fusione e acquisizione andate a buon fine, nei settori moda e design, nel 2015, rispetto alle 89 dell’anno precedente. Un trend discendente che, salvo qualche inversione di tendenza, si trascina di fatto dal 2003, anno del boom con 173 passaggi di proprietà. È quanto emerge da un’analisi Pambianco , sviluppata nel numero di aprile di Pambianco Magazine,che analizza le operazioni di fusione e acquisizione del settore moda e design a livello mondiale. La ricerca evidenzia che circa metà delle trattative andate a buon fine ha avuto luogo tra operatori esteri (35 operazioni, pari al 47% del totale), ma un’acquisizione su quattro ha riguardato la conquista di aziende italiane da parte di soggetti stranieri. Meno dinamici si sono dimostrati gli investitori italiani, dal momento che nel Belpaese hanno messo a segno 15 deal (20%), mentre all’estero si sono fermati a 5 (7%). Sul fronte degli acquirenti, i fondi si confermano i soggetti più attivi del settore, seguiti a distanza dalle holding.
Sul fronte dei settori di appartenenza delle aziende target, nel 2015 si sono accesi i riflettori sul mondo del design. Sono 8 (+300%) le operazioni che hanno interessato le aziende dell’arredamento e hanno riguardato per lo più realtà italiane come De Padova, passata a Boffi (cucine), e Visionnaire, per il quale si è mosso l’investitore belga Ergon Capital. Acquisiti, invece, da un fondo italiano gli storici mobili di fascia alta di B&B Italia.
Sul fronte moda, il 2015 sarà ricordato come l’anno della conquista della Roberto Cavalli da parte del fondo Clessidra. Nell’ambito dell’abbigliamento sportivo, le operazioni hanno riguardato realtà quali CP Company, Ivy Oxford, Dirk Bikkembergs e Pepe Jeans. L’abbigliamento in generale, sebbene in calo del 32%, si conferma la prima categoria per numero di operazioni (15), seguita da calzature (10) e sportswear (7), rispettivamente cresciute del 43 e del 133 per cento. Tra le calzature le operazioni più note hanno visto il passaggio di mano dell’inglese Kurt Geiger, l’americana Stuart Weitzman, le infradito brasiliane Havaianas e i tacchi a spillo di Luciano Padovan.