Topshop scivola sui social. Il retailer inglese, infatti, è un esempio di quanto la rete possa amplificare gli effetti di un passo falso. La vicenda è iniziata la settimana scorsa, quando il marchio ha postato sulla propria bacheca Instagram l’immagine della popstar Adele con tanto di endorsement, definendola “la nostra numero uno”. Un post finalizzato a consolidare l’immagine del brand. Sul quale, invece, si sono scatenate reazioni impreviste.
La foto ha generato oltre 63mila like, ma, allo stesso tempo, numerosi commenti negativi che accusano Topshop di incoerenza per la mancata disponibilità di abiti plus size adatti alla corporatura curvy di Adele. Un autogol inaspettato che continua a espandersi grazie ai vari fashion blog e siti web che rilanciano i commenti di chi accusa Topshop di millantare vestiti indossabili da Adele, mentre “i vostri abiti non le entrano neanche. Che truffa”. “È un peccato – scrive un altro – che nessuno dei vostri abiti possa essere adatto ad Adele visto che non vi importa delle plus size”. Infine, l’invito: “Che ne direste allora di realizzare qualche abito che le stesse bene?”.