Jimmy Choo torna in nero. La griffe britannica di luxury shoes ha infatti chiuso il 2015 con un utile di 19,5 milioni di sterline (circa 24,6 milioni di euro), contro le perdite per 10,8 milioni registrate nel 2014. In crescita del 6% i ricavi dell’azienda guidata da Pierre Denis, che toccano quota 317,8 milioni di sterline (dato comunicato in via preliminare lo scorso gennaio), mentre l’utile operativo è passato da 24 a 29,8 milioni.
A livello dei singoli canali di vendita, il retail ha messo a segno un +7,7%, mentre il wholesale ha registrato una sostanziale stabilità (+0,2%). A +45% infine il business delle licenze, che include le fragranze e gli occhiali. Per quanto riguarda invece le diverse aree geografiche, l’azienda ha perso 2 punti percentuali nell’area EMEA, ma è cresciuta del 6,5% nelle Americhe e di oltre il 20% sia in Giappone che nel resto dell’Asia. “In Asia e Giappone abbiamo registrato una buona performance e crediamo di poter mantenere questi tassi di crescita nei prossimi anni. Nel 2016 implementeremo i servizi multicanale negli Stati Uniti e in Europa. Nonostante le difficili condizioni di mercato, ci aspettiamo una crescita dei margini operativi e una riduzione dei costi di finanziamento”, ha dichiarato la griffe in una nota ufficiale.