Bilancio a due velocità per Ratti, che ha chiuso il 2015 con utili in crescita del 22% a 3,3 milioni di euro, a fronte di un fatturato in calo dell’8,4% a 92 milioni. Nei dodici mesi il margine lordo è passato da 7,9 a 8,9 milioni di euro, mentre l’ebit è cresciuto da 5,6 a 6,2 milioni.
L’andamento del fatturato per tipologia di prodotto evidenzia la flessione del polo distribuzione, a -23,3% per 21,5 milioni di euro, “già assunta nelle previsioni aziendali – si legge nella nota ufficiale – in quanto principalmente derivante dal termine della licenza Valentino“. In calo anche il polo donna, a -7,8% per 39,7 milioni, mentre crescono il segmento uomo (a +1,9% per 23,5 milioni) e quello dell’arredamento (a +5,1% per 5,9 milioni).
Nell’anno appena concluso, d’altro canto, l’azienda tessile comasca ha avviato contratti di licenza per la produzione e distribuzione di accessori tessili con le griffe Givenchy, Furla ed Elie Saab.
A livello geografico, il mercato italiano ha messo a segno un +3,5%, mentre Europa, Usa, Giappone e altri Paesi (Middle e Far East) hanno registrato, rispettivamente, un calo dell’11,4%, dello 0,4%, del 24,1% e del 26 per cento.