New York riflette sulla possibilità di modificare l’organizzazione tradizionale della propria fashion week. Il CFDA, Council of Fashion Designers, si è rivolta alla società di consulenza Boston Consulting Group affidandole la conduzione di uno studio per definire il futuro delle passerelle. Per circa sette settimane a partire dal termine delle festività natalizie BCG lavorerà a un piano organizzativo che sia maggiormente allineato con le consegne ai retailer.
“Stilisti, retailers e un po’ tutti si stanno lamentando delle sfilate. C’è qualcosa che non funziona più a causa dei social media, le persone sono confuse” ha dichiarato a Wwd Diane von Furstenberg, presidente del CFDA. La possibilità di diramare in tempo reale le immagini delle collezioni attraverso i social network porta i potenziali clienti a richiedere subito in negozio abiti che non saranno consegnati prima di sei mesi.
“Abbiamo alcune idee, pensiamo che le sfilate debbano essere maggiormente vicine alle esigenze dei clienti” continua von Furstenberg e ipotizza presentazioni semestrali ridotte destinate agli addetti ai lavori promuovendo invece attraverso le sfilate vere e proprie i prodotti della stagione corrente. Seguendo questo proposito si ridurrebbe anche la possibilità di lasciare ad alcuni brand fast fashion il tempo di copiare le tendenze stagionali.
Una riorganizzazione in chiave “pop” che insegue l’immediatezza propria dei linguaggi online ormai lontani anni luce dalle logiche di distribuzione tradizionali.