La filiale italiana di Beauté Prestige International (BPI), chiuderà il 2015 con ricavi superiori a 50 milioni grazie ai nuovi lanci e al primo profumo di Azzedine Alaïa.
Riccardo Ferrari, direttore generale della filiale italiana di Beauté Prestige International (BPI), racconta della filosofia del gruppo e del particolare rapporto che si viene a creare con i creatori dei marchi fashion con cui collaborano.
Quali sono le strategie per crescere di una società come BPI?
La nostra azienda, che ha il suo quartier generale a Parigi, ha un modo unico e ‘diverso’ di procedere e guarda sempre a risultati di lungo periodo. Noi pensiamo a progetti che si affermano nel tempo, mantenendo sempre molta coerenza con la gestione aziendale, dal pensiero dello stilista, fino alla creazione del prodotto e alla distribuzione. Questa profonda unione di valori anima noi e i brand di moda per i quali sviluppiamo linee di fragranze con una visione condivisa di stile, lusso, eleganza ed eccellenza, così come il desiderio di costruire dei brand duraturi nel tempo. I profumi esercitano un forte fascino dovuto all’evocazione di ricordi e suggestioni che si risvegliano grazie al senso dell’olfatto e nel contesto economico italiano è un business che ha sofferto meno rispetto ad altri segmenti del mondo cosmetico.
E quali i numeri? In particolare in Italia?
La filiale italiana chiuderà il 2015 con un ricavi superiori ai 50 milioni di euro, mettendo a segno una performance estremamente positiva: la quota di mercato nell’universo fragranze supera il 6 per cento. For her di Narciso Rodriguez è oggi al primo posto nel ranking delle fragranze femminili mentre, dello stesso creatore, Narciso e Le Parfum di Elie Saab (entrambe le fragranze con una storia più recente) sono nella top 20. Tra i maschili, si distingue L’Eau d’Issey pour Homme di Issey Miyake, nella top 20 del mercato uomo. Il nuovo lancio di Azzedine Alaïa, presente in sole 700 profumerie concessionarie (rispetto a 1.500 delle altre fragranze), è dedicato ad una distribuzione tipicamente selettiva.
In portafoglio avete brand dove la figura dello stilista è fondamentale…
Tutti i nostri marchi fanno capo ad uno stilista ‘vivente’ che interviene attivamente in ogni fase del processo creativo della fragranza, dal brief iniziale, al packaging, fino alla comunicazione del prodotto. Questa interazione costante ha portato a risultati premianti, i consumatori percepiscono infatti in modo forte i valori della moda all’interno dei nostri profumi. E sono gli stessi valori del brand e della personalità del creatore che si possono poi ritrovare nelle sue collezioni moda. In fondo, ogni profumo è la storia di un incontro. Issey Miyake esprime un concetto creativo legato all’essenzialità che si accompagna alla ricerca e all’avanguadia. Narciso Rodriguez, con la sua precisione stilistica, rivela un’eleganza architetturale che esalta una sensualità sobria ma estremamente femminile, mentre Elie Saab con il suo dualismo tra Oriente e Occidente, trasmette un’eleganza regale. Azzedine Alaïa, infine, con la sua moda esclusiva, crea collezioni che sono un vero e proprio manifesto della celebrazione del corpo delle donne. L’integrazione della Maison Alaïa all’interno del nostro portafoglio prodotti è quasi un’evoluzione naturale, data la profonda unione di valori che ci lega.
Ci saranno a breve nuovi lanci? Per quali marchi?
Il 2016 sarà un anno estremamente ricco per BPI, ma vedrà a fine 2015 anche la conclusione del rapporto con Jean Paul Gaultier. Quindi ci sarà un rinnovo nel portafoglio marchi dell’azienda. Abbiamo infatti già acquisito il brand francese easy luxury Zadig&Voltaire e ci stiamo preparando al lancio della sua linea maschile e femminile di fragranze previsto per settembre 2016. Oltre all’evoluzione dei prodotti, il nostri progetti continueranno a coinvolgere attivamente la distribuzione per proporre la migliore esposizione e le più idonee animazioni sul punto vendita.
di Chiara Dainese