Dopo 26 anni di presenza in Russia, il retailer finlandese Stockmann dà l’addio all’ex mercato sovietico e vende per 5 milioni di euro i suoi sette department store (il deal non comprende gli immobili) a Reviva Holdings Limited, cui fa capo il franchisee russo della catena britannica di department store Debenhams. L’azienda, che sta scontando alcune difficoltà anche nella stessa Finlandia, aveva già iniziato a diminuire il proprio business chiudendo alcuni store nel Paese, ma in una prima fase aveva dichiarato di volersi disfare di tre department store, mantenendone aperti però quattro. Strategia che, evidentemente, è stata modificata in corsa. L’operazione comprende cinque department store a Mosca, uno a San Pietroburgo e uno a Ekaterinburg che, complessivamente, lo scorso anno avevano registrato un turnover di 240 milioni di euro, ma a fronte di una perdita d’esercizio di 26 milioni di euro. L’uscita del retailer finlandese è solo l’ultima, in ordine cronologico, di operazioni analoghe che si sono susseguite negli ultimi mesi da parte di altre realtà made in Finlandia anche di altri settori merceologici, dovute alla crisi della Russia e alle sanzioni internazionali legate alle tensioni con l’Ucraina.