Anno di consolidamento per Stefano Ricci. La maison fiorentina di menswear sartoriale, che ha chiuso il 2014 a 154,5 milioni di ricavi (+15% sui 133 del 2013) e un ebitda del 39%, si prepara a chiudere un esercizio all’insegna della tenuta. “Il nostro obiettivo a livello numerico per il 2015 è rimanere in linea con l’anno scorso”, spiega a PambiancoNews il CEO dell’azienda Niccolò Ricci. “Dopo due anni di crescita esponenziale, ci siamo concentrati sulla riorganizzazione, a partire dal recente ampliamento di 3mila mq della nostra forza produttiva e logistica”. Dal punto di vista del retail, la griffe ha di recente aperto in via del Gesù a Milano, a Shanghai e a Düsseldorf, e per la fine dell’anno si prepara a inaugurare anche a Las Vegas. E, per il 2016, Ricci anticipa che “ci saranno altre 7-8 aperture importanti che ci porteranno a essere presenti a livello internazionale in oltre 50 monomarca”.
I mercati di riferimento per Stefano Ricci (le cui vendite arrivano per l’87% dall’estero) continuano a essere Europa, Cina, Stati Uniti e il blocco delle ex Repubbliche russe. Queste ultime, nonostante la crisi, rappresentano circa il 20-25% del turnover totale. “Nonostante la congiuntura economiche stiamo tenendo: in questi Paesi, fatta eccezione per l’Est e il Medio Oriente, dove è d’obbligo la partnership con licenziatari locali, siamo presenti in maniera diretta e continueremo a investire in maniera decisa”, conclude Ricci.