Kering chiude il terzo trimestre dell’anno con vendite in leggero rallentamento, in attesa del pieno risveglio della controllata Gucci. Ma stupisce in positivo il mercato, visto che a Parigi, in mattinata, è arrivato a guadagnare oltre il 9 per cento. Le vendite complessive del gruppo guidato da François-Henri Pinault sono aumentate del 12% rispetto all’anno precedente (e del 3,1% a cambi costanti), sfiorando così i 2,9 miliardi di euro (nel primo semestre la crescita era stata del 17% a cambi correnti, del 3,5 a cambi costanti). Segno meno davanti alle performance di Gucci: le vendite sono scese dello 0,4%, ma il risultato era atteso dagli analisti. Sul fronte della doppia G si attendono gli effetti del cambio di direzione artistica. L’arrivo di Alessandro Michele sembra aver portato una ventata di ottimismo fra gli analisti.
Crescita debole anche per Bottega Veneta (+4,3% a cambi costanti), brillante invece Saint Laurent, cresciuto più delle aspettative (26,6% a cambi costanti) e trainato dal direttore creativo Heidi Slimane. Saint Laurent ha registrato le maggiori vendite nell’area dell’Asia Pacifica, nell’Europa dell’Est e soprattutto in Giappone, dove sono balzate del 77% a cambi costanti.
Quanto agli altri brand del lusso, l’andamento è stato quasi stabile (-1% a cambi costanti), ma da evidenziare che i marchi di gioielleria sono invece cresciuti a doppia cifra, fino all’11% a cambi costanti, trainati dall’ottimo periodo di Boucheron, Pomellato e Qeelin, si legge in una nota della società. Il comparto orologi, invece, continua a soffrire, mentre le vendite generate dal settore Sport & Lifestyle sono salite del 3,4% a cambi costanti (+3,9% Puma).