Fast Retailing corre, ma meno delle aspettative. E il mercato risponde negativamente, tant’è che il titolo ha perso il 2,3% nella Borsa di Tokio. Alla chiusura dell’esercizio, il 31 agosto 2015, i ricavi sono cresciuti di oltre il 21%, superando quota 12,4 miliardi di euro (1.681,7 miliardi di yen). L’utile lordo è salito a 848,5 miliardi di yen (più di 6 miliardi di euro), il 21% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato operativo del gruppo, che fa capo al miliardario giapponese Tadashi Yanai, ha invece sfiorato 1,2 miliardi di euro, cioè 164,4 miliardi di yen: il 26,1% in più rispetto al 2014, ma meno rispetto alle previsioni diffuse in precedenza. Le stime erano infatti di 200 miliardi di yen, ricorda Reuters. Il rallentamento è da attribuire soprattutto alle perdite del marchio J-Brand e alla frenata nei negozi statunitensi di Uniqlo, che genera circa l’80% dei ricavi del gruppo.
I ricavi di Uniqlo International, nello specifico, sono aumentati di quasi il 50% e il risultato operativo di oltre il 31 per cento. Un po’ meno evidente la crescita di Uniqlo Japan: +9% i ricavi, +10,3% il risultato operativo. Nel complesso, le vendite maggiori sono state registrate nella regione della Greater China e nella Corea del Sud (“Ricavi alti sia in termini di fatturato che di profitti”, si legge nel comunicato della società).
Quanto alle previsioni per il prossimo esercizio, la società prevede però una frenata nei ricavi, con una crescita comunque a doppia cifra: il 13% in più, mentre gli utili dovrebbero aumentare solo del 4,5 per cento.