Malo ritorna alle origini. Dallo scorso gennaio, infatti, l’azienda è tornata nelle mani di Giacomo Canessa, uno dei due fratelli che diedero vita alla griffe nel 1972. Il fondatore ligure è stato richiamato nel ruolo di AD dal fondo internazionale che ha rilevato il marchio di maglieria in cashmere a metà del 2014. Del fondo, che conta su una importante partecipazione russa e che è totalmente estraneo alla moda, non è stato rivelato il nome.
La storia di Malo, dopo i fasti degli anni 80 e 90 racconta un declino inesorabile. Prima, a cavallo del secolo, con la cessione da parte dei Canessa a It Holding. Poi, dopo il crac del gruppo molisano, con il passaggio all’italiana Evanthe, capitanata da quattro ex manager Prada. Adesso, si riparte dai nuovi azionisti e dal ritorno dello stesso Canessa. Che spiega a Pambianconews: “A tornare qui mi ha spinto il cuore. Quando abbiamo ceduto, nel 2000, è stato per bisogno di capitali freschi. Era un’occasione, dopo 30 anni di duro lavoro. Ma le diverse gestioni che hanno preso in mano il marchio non hanno certamente brillato: poche le finanze e poco il know-how”. Ma adesso, racconta, ci sono i presupposti per ricalcare gli antichi splendori.
L’obiettivo di Canessa, e della squadra che l’imprenditore ha portato con sé, sarà quello di riposizionare il brand (“la priorità adesso è la qualità”) e di risanare i conti (“che però non ci spaventano”): il fatturato è passato dai 22,5 milioni del 2013 ai 17,4 del 2014. “Dei quattro stabilimenti produttivi che avevano ne rimangono soltanto due, quello di Firenze e quello di Piacenza”, spiega Canessa. Che punta tutto da un lato sull’espansione retail e dall’altro sul potenziamento del wholesale, soprattutto nei mercati internazionali, Stati Uniti, Russia ed Estremo Oriente su tutti. I primi passi già si intravedono, con l’apertura nella prima parte dell’anno di tre boutique, a Courmayeur, Saint Tropez e Mosca.