Con il World Leather Congress, forum internazionale di scena ieri al Palazzo delle Stelline, è iniziata a Milano la settimana della pelle che oggi entra nel vivo con l’inizio di Lineapelle, di scena fino a venerdì alla fiera di Rho-Pero. La manifestazione leader mondiale per pelli, altri materiali e accessori/componenti per la moda, fa segnare la sua edizione record con 1.172 espositori (di cui 747 italiani) e circa 43mila metri di superficie espositiva. Le presenze previste sono in aumento a due cifre, con una crescita del 15% di buyer accreditati rispetto alla precedente edizione invernale (in fiera verranno esposte le novità per l’autunno/inverno 2016/17).
Il settore conciario arriva all’appuntamento con una flessione produttiva del 3% stimata nel primo semestre 2015, principalmente per effetto del rallentamento di pelletteria e calzatura, mentre si sta rivelando trainante la destinazione automotive. Segnali contrastanti nel comparto accessori e componenti, con export in calo verso la Germania e in forte aumento sul mercato britannico.
Al congresso mondiale, organizzato da Ict e Unic, tiene banco l’emergenza protezionismo. L’associazione dei conciatori italiani, che dipendono per il 90% da pelli grezze d’importazione, denuncia la chiusura di alcuni dei principali Paesi detentori di materie prime, dal Brasile all’India, che ricorrono a dazi e altre misure restrittive per proteggere le loro industrie nazionali. In pochi anni, la quota di pelli sottratte al libero mercato è salita dal 25 al 50 per cento. “Il protezionismo – ha dichiarato il direttore Unic a amministratore di Lineapelle, Salvatore Mercogliano – è una bestia che rischia di affossare il futuro dell’industria conciaria nel mondo. Mi appello ai colleghi internazionali affinché si aggreghino alla conceria italiana per liberalizzare il mercato” .