Puma ha abbassato le previsioni sui margini 2015. L’utile operativo, nel periodo tra gennaio e marzo, è calato del 36% arrivando a 37,5 milioni di euro, mentre l’utile netto è sceso del 30% a 24,8 milioni di euro. Le vendite, invece, hanno registrato un incremento del 13,2% (4,4% a cambi costanti) a 821 milioni di euro.
Secondo l’azienda, gran parte della responsabilità la si deve al dollaro forte: il brand produce le proprie linee di abbigliamento e accessori al di fuori dell’Europa, rifornendosi delle materie prime in dollari. “Gli sviluppi negativi dei tassi di cambio di questi ultimi mesi – si legge in un comunicato del marchio – e in particolare l’incremento del dollaro rispetto a praticamente tutte le altre valute, hanno conseguentemente gravato sul margine lordo e il risultato operativo nel primo trimestre”. Le previsioni del 2015, a oggi, sono di ottenere un ebit tra gli 80 e i 100 milioni di euro (l’utile operativo era stato di 128 milioni di euro l’anno scorso) con “conseguente impatto sugli utili netti”.