Milano si prepara a Expo e imbandisce le proprie tavole dietro cui, spesso, si ‘nascondono’ gli stessi ristoratori. Nel numero appena uscito di Pambianco Magazine, il dossier ‘Milano a tavola’ ripercorre la storia del business della ristorazione sotto la Madonnina, dagli anni 50 con gli emigrati toscani fino alle proposte più differenziate degli ultimi tempi. A iniziare il business non furono i milanesi, ma i toscani: tra i player più attivi si possono fare i nomi della famiglia Cortesi (sei locali in tutto, tra cui Santa Lucia, Cocopazzo, Charleston e Torre di Pisa per un turnover di 18 milioni di euro), del gruppo Cardelli (cinque ristoranti tra cui L’Uccellina, Il Mozzo e Casa Lucia per un giro d’affari complessivo di 6 milioni) e di Giacomo Bulleri, che in città ha fondato un vero e proprio marchio con quattro insegne complessive, su tutte la storica Da Giacomo di via Sottocorno, e un fatturato 2014 che sfiora i 10 milioni. E del filone dei toscani c’è chi punta all’estero: è il caso della famiglia Galligani, che 40 anni fa aprì il Paper Moon di via Bagutta, cui oggi si aggiungono un franchising a Istanbul e due a Doha, con ricavi complessivi per 3,5 milioni di euro.
Il filone di business aperto dai toscani, è oggi una vera e propria industria della città. Il servizio di Pambianco Magazine propone un viaggio tra i luoghi (e i business) del food milanese.