C’è anche l’Italia nella lista dei fornitori top di Apple, e l’unico supplier tricolore (tranne due aziende specializzate in elettronica) è un fornitore di prodotti moda. L’elenco di Cupertino cita 200 aziende, compresi i fornitori di componenti, “che rappresentano almeno il 97% delle spese di approvvigionamento dei materiali, produzione, assemblaggio e dei prodotti in tutto il mondo nel 2014”. In particolare, nella lista inerente al 2015 figurano, oltre a due sedi di un’azienda di componenti elettronici, anche il Gruppo Dani di Arzignano (Vi), nato come piccola conceria nel 1950 e oggi fornitore di pellami di qualità per marchi della moda, dell’arredamento e per le case automobilistiche. E delle cover dell’iPad. Questa realtà nel distretto della concia del Nord Est si è infatti aggiudicata la commessa per la produzione degli astucci nei quali vengono riposti decine di milioni di tablet in giro per il mondo. Una partnership che, oltre a fare bene a tutto il distretto, sembra fare bene soprattutto ai conti dell’azienda che conta su oltre 600 dipendenti divisi tra le due sedi produttive in Italia, e filiali in Usa e Cina. Dando uno sguardo ai dati depositati nel bilancio ufficiale, i numeri sono da capogiro, complice anche la fusione di Dani automotive spa, la società che operava nel settore automobilistico: i ricavi del gruppo sono passati dai 48 milioni del 2010 agli oltre 207 del 2013.
Cover, ma non solo. Anche nell’ultimo nato in casa Apple, l’Apple Watch lanciato solo qualche giorno fa, c’è una piccola parte dell’artigianato napoletano. Nonostante ancora non risulti nella lista di fornitori ufficiali, l’azienda di Cupertino avrebbe scelto oltre un anno fa proprio una conceria partenopea attiva da cinque generazioni per la realizzazione del cinturino del suo primo orologio hi-tech. Un’altra buona notizia per la pelle italiana, che ormai rappresenta il 65% della forza europea del settore.